La presenza dei dolmen in terra salentina è ampiamente risaputa. Autentici monumenti probabilmente costruiti per essere adibiti a camere funerarie e comunque con funzioni etico religiose. La costruzione dei dolmen risalirebbe all’età del bronzo ed inizialmente secondo alcuni studiosi, furono coperte da cumuli di terra. Il tempo e le piogge avrebbero successivamente lasciato a nudo la costruzione. In alcuni di essi sono stati rinvenuti anche resti di ossa umane.
Il territorio di Pescoluse e comunque di Salve è ricco di siti e proprio per questo, oggetto di approfondimenti e ricerche da parte degli studiosi del settore.
In questi giorni la sensazionale scoperta, grazie anche alla segnalazione di persone del posto e del Dipartimento dell’Università di Lecce, di una tomba risalente al III Millennio A.C., la prima età del Bronzo.
Secondo la Professoressa Ingravallo che ha presieduto i lavori di scavo, sono presenti alcune analogie con la Grotta dei Cappuccini a Galatone, importante sito archeologico nato probabilmente come tomba collettiva.
Il sito di Pescoluse recentemente riscoperto, era protetto da un tumulo di pietre e terra, e copriva un’area recintata da un grande muro in pietra che racchiudeva una grande cassa rettangolare formata da lastroni ed utilizzata come tomba collettiva.