Una testimonianza vivente della preistoria nel SALENTO sono i dolmen, i menir e le specchie.
I dolmen sono i monumenti preistorici più conosciuti. Si tratta di tombe megalitiche costituite da lastroni in pietra posti orizzontalmente i quali sono sorretti altri imponenti lastre in pietra in verticale. Formavano solitamente un solo ambiente ed erano utilizzate come tombe. Molto spesso l’intera costruzione era coperta da un tumulo di terra.
Molte le testimonianze in Salento: il Dolmen Argentina a Salve, il Dolmen Placa a Melendugno, il Dolmen Scusi a Minervino, il Dolmen Chianca a Maglie, il Dolemen Chianca a Carpignano Salentino e tanti altri.
I Menir sono dei megaliti monolitici, pietra fitta, conficcati nel terreno probabilmente nel periodo della Preistoria, legati sicuramente ai rituali propiziatori rivolti al Sole e legati alla fecondità della terra. Presenti in Europa in discreta quantità, quelli del Salento sono sicuramente i più belli: il Menir di Zollino, il Menir di Martano, di Arigliano, di Giurdignano ecc .
Le specchie, presenti in tutto il Salento, sono dei cumuli di pietre di grandezza regolare erette sui territori più alti del Salento (Le SERRE SALENTINE) e rappresentavano dei punti di avvistamento costruiti dall’uomo sapiens-sapiens. Erano legati anche questi luoghi ai riti in onore del sole. Le più belle specchie nel Salento sono quella di Presicce, di Ruffano, la Specchia di Taurisano, la Specchia di Zollino, di Martano ed infine Specchia, la cittadina salentina costruita probabilmente su una specchia già esistente