Le valle del “Canale dei Fani” o “Canalone dei Fani” (“Fanum”= luogo dedicato alle divinità, un tempio o un santuario) tra Pescoluse e Torre Pali, è un antico letto di fiume, con costoni di rocce sabbiose e friabili, circondato da una incontaminata natura che vede cespugli profumati e caratteristici quali lentischi, euforbie, crespolina, camforata, elicliso.
Questo canale si è formato circa 10 milioni di anni fa a causa dell’ erosione continua della roccia calcarea dovuto all’azione del corso d’acqua. Oggi, grazie anche alle scoperte archeologiche, offre un modo diverso di passeggiare nella natura, un ambiente gradevole e stimolante dal punto di vista naturalistico e storico. Qui vengono organizzate numerose escursioni, a piedi o in bicicletta, a partire da Salve o dalle località limitrofe, potendosi muovere in un incantevole paesaggio costellato da muretti a secco e pajare.
Nel territorio sono presenti alcuni fenomeni carsici come gli “inghiottitoi”, gli ingressi in cui si riversa un torrente; il più conosciuto è quello delle
Una sorgente di acqua dolce sgorga dall’interno di questa grotta, che rappresenta appunto una caratteristica e singolare cavità sotterranea percorribile lungo il Canale dei Fani: la sorgente è presente anche d’estate, ed è davvero una tipicità, considerando anche che la Puglia è una zona particolarmente povera di corsi d’acqua superficiali.
Campi, prati e boschi, attorno all’inghiottitoio principale, offrono secondo le stagioni, colori e tipo di vegetazione diverse, ma sempre una splendida occasione per ammirare i meravigliosi graffiti sulle pareti della grotta.
La leggenda vuole che una notte i contadini venissero svegliati da allegre fanciulle danzanti, forse ninfe, forse fate, su melodia di flauti, e che poco dopo esse scomparissero in una voragine del vicino canale, senza mai più riapparire.
Il canale dei Fani è un luogo denso di storie dove si sono avvicendati uomini preistorici, monaci, popolazioni. I Messapi infatti si insediarono in questo altopiano, probabilmente durante l’età del bronzo, sfruttando la posizione di naturale difesa. Alcuni monaci giunsero dando vita ad una comunità religiosa organizzata secondo le regole di San Basilio da Cesarea e ancora oggi, lungo il costone orientale del canale dei Fani, si possono ammirare le loro cripte, come la famosissima Cripta Basiliana affrescata tra le mille suggestioni floreali offerte dalla natura ,con colori e odori che inebriano e rilassano.
Sono recenti gli atti speculativi di costruzioni in cemento, spacciate per case agricole con autorizzazioni comunali. La grotta spesso si è ritrovata ostruita oltre che dal cedimento del terreno, anche da tanti rifiuti, vegetazione e soprattutto incuria.