Il Salento ospita alcuni tra i meglio conservati sistemi dunali del Mediterraneo. Pescoluse è la costa delle dune sabbiose, ove le la bellissima spiaggia è una caratteristica fascia fra terra e mare, costituita prevalentemente da depositi sabbiosi.
Le dune di sabbia di Pescoluse rappresentano tecnicamente quel settore litoraneo allungato parallelamente alla linea di costa, caratterizzato da rilievi di modesta entità, con elevazione sul mare tra circa 50 centimetri e 3-5 metri, formati dall’accumulo di sedimenti per azione del vento. In Salento sono costituite da sedimenti fini di origine marina, accumulati in seguito all’azione prevalente dei venti, spesso combinata con l’azione delle onde e con gli eventi alluvionali. Le dune di Pescoluse sono dei veri e propri ecosistemi in costante evoluzione, sono strutture non statiche ma instabili, spostate, ridimensionate e rimodellate continuamente dalla direzione e forza del vento e dall’azione del mare.
Gli ambienti costieri sono, tra quelli terrestri , uno dei più selettivi per lo sviluppo delle piante: gli ecosistemi difficili e poveri di nutrienti di Pescoluse, sferzati da venti salmastri, vengono comunque popolati da specie vegetali, alcune delle quali rare o a rischio di estinzione, che tendono a disporsi in fasce parallele alla riva. La vegetazione ha una importanza fondamentale per la formazione e la conservazione delle dune costiere di Pescoluse, contribuendo a stabilizzare i sistemi dunali soprattutto grazie agli apparati radicali e creando un impedimento all’avanzamento della sabbia verso l’entroterra.
Sulle dune maggiormente consolidate si instaura una vegetazione costituita da boscaglie in cui predomina il ravastrello marittimo (Cakile maritima), l’erba medica marina (Medicago marina) ricoperta da una folta peluria, la calcatreppola marittima (Eryngium maritimum, il vilucchio di mare (Calystegia soldanella), lo sparto pungente (Ammophila arenaria), la gramigna delle dune (Agropyron junceum) vigorosa e con rizomi striscianti.
I sistemi dunali di Pescoluse ospitano numerosi taxa endemici e rari che, a causa della fragilità dell’ecosistema e anche dell’intenso utilizzo antropico, figurano tra quelli maggiormente minacciati del Salento, come il ginestrino delle dune (Lotus commutatus) con le sue foglie grigio-verdi, la violacciocca sinuata (Matthiola sinuata), la bianca santolina delle spiagge (Otanthus maritimus) inclusa nella lista delle piante italiane a rischio di estinzione, il giglio di mare (Pancratium maritimum) anch’esso inserito nella lista a causa del continuo prelievo dovuto ai suoi vistosi fiori bianchi, il papavero cornuto (Glaucium flavum) , l’euforbia marittima (Euphorbia paralias) e quella delle spiagge (Euphorbia peplis). Tra gli arbusti si incontrano il lentisco (Pistacia lentiscus), l’ilatro comune (Phillyrea latifolia) simile all’olivastro e il ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa).
Le piante delle dune sabbiose di Pescoluse, hanno sviluppato delle particolarità che le rendono uniche e resistenti a questi ambienti estremi, come la succulenza, cioè lo sviluppo di parti carnose nelle quali possono conservare una riserva d’acqua, e la pelosità di foglie ed i fusti, che le protegge da una eccessiva perdita d’acqua.
Un abitante tipico delle dune di Pescoluse è lo scarabeo stercorario (Ateuchetus semipunctatus), che si riconosce per il corpo di colore nero lucido, tozzo, di forma ovale e arrotondata: le tibie delle zampe anteriori hanno forti dentellature per scavare. Gli ultimi segmenti delle antenne formano una clava. E’ una specie vulnerabile e in forte rarefazione. Si nutre di frammenti di sterco dei grossi erbivori , modellandoli a forma di pallottole sferoidali , che vengono poi fatte rotolare per tratti anche molto lunghi e seppellite; vengono utilizzate anche per la deposizione delle uova.
L’ambiente marino costiero di Pescoluse, di alto pregio naturalistico, riveste un ruolo strategico per lo sviluppo economico e sociale del Salento. La presenza di materiali organici, come legno e altri resti vegetali, conchiglie e in particolare gli accumuli di Posidonia oceanica, è molto importante per la protezione di questi ecosistemi. Ma una spiaggia filtrata, setacciata con mezzi meccanici, ed infine appiattita come una tavola, è debole e molto più vulnerabile all’azione degli agenti naturali che ne possono causare, col tempo, la scomparsa: questi bellissimi e delicati ecosistemi sono oggi minacciati dall’azione dell’uomo che con la cementificazione delle aree costiere, il transito di mezzi motorizzati o semplicemente pedonale, il taglio e l’incendio della vegetazione e l’accumulo di rifiuti, interferisce in questo delicato equilibrio.
Si può immaginare che a breve, il mantenimento di questo ecosistema unico nel suo genere non sarà più possibile, e si giungerà alla scomparsa dei cordoni dunali. Le fasce costiere di Pescoluse sono definite oggi risorsa strategica fondamentale perlo sviluppo sostenibile del territorio del Salento, e necessitano di pianificazione e gestione integrata.